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La rappresentazione esige un approccio e un metodo, oltre che ad una tecnica. Un’immagine resa autonoma ci offre la sua verità in quanto immagine la verità della sua identità, quella di un’immagine che vive la sua vita d’immagine e ci offre la verità delle immagini. Una verità assoluta.
Se presa nella sua più totale autonomia, l’immagine cessa di essere un artefatto culturale e sociale per tornare alla sua origine e cioè ad essere un fatto di coscienza. Le immagini in quanto rappresentazione, finalmente, possono lasciare il posto alle immagini-presenza.
Tutte le dimensioni del mondo spariscono non appena il soggetto viene impressionato sulla pellicola. Odore, peso, densità, spazio e tempo, perfino il legame sensitivo con la sua esistenza passata. In effetti, come la morte, la fotografia fissa la fine del reale, e l’oggetto rinasce con una identità totalmente nuova e autonoma. L’immagine adesso vuole il suo proprio teatro che non vuole essere né illustrativo né informativo. Ecco perchè è inutile aggiungere delle legende. Sono solo ciò che sono, immagini
Quindi niente note, titoli, legende.
Chi guarda una foto deve essere libero.