The Book of Veles

Autore/Author: Jonas Bendiksen
Editore/Editor: Gost
Dimensioni/Dimensions: 22 × 16,5 cm
Pagine/Pages: 148
Lingua/Language: English
Anno/Year: 2022

50,00 

Italiano

Veles è una città di provincia della Macedonia del Nord di 40.000 abitanti che si è posizionata sulla mappa del mondo nel 2016 come epicentro per la produzione di fake news. La città ha perso gran parte della sua base economica negli ultimi decenni: un’enorme fonderia di acciaio, una fabbrica di porcellana e altre industrie giacciono abbandonate. Durante le elezioni presidenziali statunitensi del 2016, i giovani locali esperti di tecnologia hanno creato centinaia di siti Web clickbait che si spacciavano per portali di notizie politiche americane, con l’intenzione di guadagnare rapidamente denaro dai clic sugli annunci degli spettatori. Poiché gli articoli di notizie false di Veles sono stati diffusi a milioni di persone tramite gli algoritmi di Facebook e Twitter, molti di questi “hacker di notizie” hanno fatto somme sostanziali e i siti potrebbero benissimo aver contribuito all’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti.

Ho viaggiato fino a Veles per esplorare questo improbabile centro di disinformazione. Le fotografie di Veles contemporanee si intrecciano con estratti e facsimili di una scoperta archeologica del 1919 chiamata anche “Libro di Veles” – una raccolta criptica di 40 tavole di legno “antiche” scoperte in Russia da un ufficiale dell’esercito, scritte in una lingua proto-slava . Si diceva che fosse una storia del popolo slavo e dello stesso dio Veles, il dio slavo precristiano della malizia, del caos e dell’inganno. Sebbene popolare tra i nazionalisti slavi, il testo viene smascherato come un falso dalla maggior parte degli scienziati.

Nel mio “nuovo”  Libro di Veles  intreccio queste due diverse storie di “Veles”, che rappresentano gli sforzi storici e attuali per produrre disinformazione e caos.

English

Veles is a provincial North Macedonian town of 40,000 inhabitants which placed itself on the world map in 2016 as an epicenter for fake news production. The town has lost much of its economic base in recent decades —an enormous steel smelter, a porcelain factory and other industry lie abandoned. During the 2016 US Presidential election, tech-savvy local youth created hundreds of clickbait websites posing as American political news portals, intending to earn quick money from viewer ad clicks. As the Veles fake news articles were spread to millions of people via Facebook and Twitter algorithms, many of these “news hackers” made substantial sums, and the sites may very well have contributed to the election of Donald Trump as president of the USA.

I travelled to Veles to explore this unlikely hub of misinformation. The photographs of contemporary Veles are intertwined with excerpts and facsimiles from a 1919 archaeological discovery also called ‘the Book of Veles’ — a cryptic collection of 40 ‘ancient’ wooden boards discovered in Russia by an army officer, written in a proto-Slavic language. It was claimed to be a history of the Slavic people and the god Veles himself—the pre-Christian Slavic god mischief, chaos and deception. While popular among Slavic nationalists, the text is debunked as a forgery by most scientists.

In my ‘new’ Book of Veles I interweave these two different ‘Veles’ stories, representing historical and current efforts at producing disinformation and chaos.

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